I tarocchi sono uno specchio dell'anima e uno strumento terapeutico: aiutano a sviluppare la coscienza e a vivere e capirsi meglio, sono un aiuto per conoscersi psicologicamente e storicamente.
Secondo l'autore, tutti gli psicoanalisti dovrebbero usarli: "Risparmierebbero molto tempo, ma forse non vogliono veramente curare i pazienti... laddove i tarocchi invece non solo possono eliminare i sintomi, ma possono anche curare". "Sono un ponte fra due estremi, l'intuizione e la ragione... dovrebbe essere materia di studio nelle università."
Per scrivere questo manuale l'autore e la moglie hanno estratto la quintessenza delle innumerevoli lezioni e letture impartite in giro per tutto il mondo. Il risultato è un'esplorazione integrale dell'architettura di questo gioco millenario composto da 78 carte. Il libro è un esaustivo manuale a colori con moltissime immagini, che permette al lettore di iniziarsi al bagaglio simbolico dei tarocchi, di comprendere uno a uno i 22 arcani maggiori e i 56 minori e di apprendere a orientarsi nell'interpretazione del proprio inconscio.
Da più di quarant'anni Alejandro Jodorowsky si è dedicato allo studio dei tarocchi, una parte fondamentale del suo percorso artistico e terapeutico. Ogni mercoledì, quando è a Parigi, lo si può incontrare in un caffè vicino a casa mentre legge i tarocchi a chi lo desidera.
È impossibile trovarlo sprovvisto del mitico mazzo di carte ed è sempre disponibile a leggere nell'inconscio di chi incontra ma, a differenza di altri, non chiede denaro, non dà consigli e non parla del futuro.I Tarocchi di Marsiglia restaurati da Camoin e Jodorowsky è un'opera maggiore, i Tarocchi di tutti coloro che cercano qualcosa di poderoso nei Tarocchi. Puoi sommergerti nella fonte dei Tarocchi e ritrovare l'energia ed i simboli persi, codificati per gli iniziati e gli alchimisti.
Alejandro Jodorowsky, nato nel Cile del Nord nel 1929; figlio di immigrati ebreo-ucraini, si trasferì a Parigi dal 1953, dove fondò con Fernando Arrabal e Roland Topor il movimento di Teatro "Panico".
Oltre che direttore di teatro, Alejandro Jodorowsky è autore di pantomime e pièce teatrali, di romanzi e libri di fumetti, ma la notorietà di Jodorowsky è dovuta soprattutto ai suoi film, dei quali ricordiamo Il paese incantato, dall'omonima opera di Arrabal, El Topo, La montagna sacra, Santa sangre-Sangue santo e Musikanten. La parola panico (riferita al Teatro e spesso ricorrente nei suoi scritti) indica che l'ordinario della nostra vita può essere improvvisamente interrotto e stravolto a causa di avvenimenti stra-ordinari. Jodorowsky, attraverso le sue opere, ha sempre provato a “combattere” l’abitudine e la scontatezza, anche nell’affrontare i cambiamenti. Secondo la sua visione e i suoi insegnamenti quando accade qualcosa di spiacevole, bisogna essere pronti a tramutare la nostra condizione in qualcosa di positivo.
Negli anni ‘60 conosce una sorta di santona, Paquita, e resta affascinato dal suo modo di condurre le persone alla guarigione, quantomeno a quella psicologica.
In sostanza, durante gli incontri con i pazienti, la guaritrice era in grado di catturare la loro mente, portandola ad osservare i problemi da una diversa prospettiva. Jodorowsky, così come racconta nei seminari e nei suoi libri di fama mondiale, sposava appieno questa concezione: il condizionamento psicologico positivo implica una predisposizione migliore nell’affrontare gli affanni della vita. Infatti le persone che si rivolgevano a Paquita, si suggestionavano a tal punto da trovare da sole la forza di reagire per migliorare la propria condizione in relazione ad un determinato problema. Questo è ciò che Jodorowsky chiama “psicomagia”, che approfondisce nei suoi studi e nei suoi interessantissimi libri. La concezione di Jodorowsky di psicanalisi e il suo modo di entrare in contatto con l’inconscio piuttosto sui generis, non trova una reale collocazione nelle scuole di pensiero convenzionali. Egli stesso, infatti, non si definisce psicanalista ma psicomago. Il suo modo di affrontare (e far affrontare) i problemi punta proprio all’assunzione di una visione e un atteggiamento che vada al di là di qualsiasi consuetudine. Per superare un problema con maggiore serenità a volte è sufficiente vederlo con occhio diverso e, magari, considerarlo come un’opportunità e un momento di crescita. Ciò che libera dall’abitudine è l’atto poetico, ovvero l’azione che porta alla novità, al cambio di rotta, alla sperimentazione di come noi stessi reagiamo dinanzi all’imprevisto. Condurre una vita piatta, senza stimoli, equivale ad atrofizzare persino il nostro pensiero.
Anche negli spettacoli di cabaret Mystique che tiene a Parigi, Jodorowsky esercita la sua psicomagia facendo assistere al pubblico, non solo ad uno show, ma anche ad una sorta di terapia di gruppo, nella quale ognuno ha la possibilità di partecipare attivamente. Gli spettatori, persino quelli più scettici, scoprono alcuni lati del loro essere di cui non erano mai venuti a conoscenza prima di quel momento. Jodorowsky è una mente intrigante sotto ogni punto di vista. Il suo eclettismo e le sue nuove visioni della vita e della psiche umana affascinano persone di qualsiasi provenienza, età e sesso.
Marianne Costa è nata in Francia nel 1966, è laureata in letteratura comparata. Scrittrice, attrice, cantante rock e traduttrice, dopo una formazione teatrale con Jacques Lecoq, nel dopoguerra ha lavorato a Sarajevo come assistente di letteratura francese. Da più di dieci anni tiene corsi in tutto il mondo sui Tarocchi e la Metagenealogia. È coautrice con Alejandro Jodorowsky dei libri "La Via dei Tarocchi" e "Metagenealogia". Marianne e Jodorowsky ebbero una relazione per 9 anni. Una volta finita continuarono a collaborare sino alla pubblicazione, nel 2004, del libro che oggi gli appassionati di tarocchi considerano una "bibbia" (La Via dei Tarocchi): «Per me è stata una sorta di tesi - spiega nel suo italiano fluente, in cui l’accento francese di mescola a un’inflessione spagnola - Ho raccolto in quel libro tutto il lavoro fatto con Alejandro, organizzando tutto il suo sapere e la sua saggezza». Per Marianne, i tarocchi sono stati una chiamata: «Penso che siano una forza artistica e spirituale che ti viene a cercare. A vent’anni ho buttato tutti i tarocchi nell’immondizia, ho iniziato a studiare i ching, ma poi ho incontrato Jodorowsky, e la mia vita è nuovamente cambiata».
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